Cura

In questa sezione vengono presentati in maniera schematica e sintetizzata i principali disturbi psicologici di cui mi occupo, rimandando il lettore interessato ad approfondimenti, ai vari articoli dedicati di volta in volta a disturbi psicologici specifici.

STRESS

Innumerevoli studi hanno dimostrato il collegamento stretto tra condizioni di stress cronico (alterato, negativo) con i livelli biologici profondi che sono alla base di molte malattie: malattie cardiocircolatorie, della pelle, diabete, tumori, e indebolimento del sistema immunitario più in generale. Che lo stress rappresenti una minaccia per la salute è sempre più evidente: il ruolo della adrenalina (che aumenta in condizioni di stress) è stato confermato nell’alterazione del metabolismo delle cellule cancerose, nel diabete e in una serie di ulteriori malattie. Lo stress cronico crea cefalee, dolori, stanchezza, ansia, attacchi di panico, insonnia, senso di allarme, difficoltà di concentrazione e di decisione, pensieri ripetitivi, irritabilità.
Lo stress, inoltre, è la malattia professionale attualmente più diffusa nel mondo del lavoro: e non solo per quei lavori (più facilmente individuati) che si svolgono in presenza di inquinamento (chimico, sonoro, visivo), ma anche per gli altri lavori nel momento in cui ci sono condizioni lavorative che non valorizzano le risorse delle persone. La MFA Metodologia Funzionale Antistress® è un intervento breve e specifici in 8 o 10 sedute (intervento sul respiro, intervento sulla tensione muscolare cronica, sulla postura e sul movimento), che permette di ottenere sulla persona effetti profondi, stabili e duraturi.

ANSIA

L’ ansia è un sintomo particolarmente importante e significativo di uno stato alterato generale della persona. Ad esempio, è uno dei sintomi più presenti nello stato di stress cronico (di stress). L’ansia possiamo considerarla anche come il filo denominatore di disturbi di varia gravità, che arrivano sino alla sindrome di Attacchi di Panico vera e propria (DAP).

Nel DAP le sensazioni non più tenute sotto controllo esplodono spaventevoli invadendo il soggetto, il respiro è più alterato, ricordi e fantasie peggiorano, la struttura del tempo collassa, progettualità e razionale arrivano a bloccarsi completamente, movimenti e posture si irrigidiscono, le paure sfociano nell’angoscia, le indecisioni diventano dubbi paralizzanti, la simpaticotonia più cronicizzata produce crolli vagotonici, c’è un sottofondo di rabbia compressa. L’intervento che il Funzionalismo mette in atto si collega direttamente proprio ai funzionamenti di fondo messi in luce sia per l’attacco di panico sia per i disturbi d’ansia. Ad esempio, risulta indispensabile in primis agire sul controllo, ridare alla persona la possibilità di allentare l’allarme e la perenne attivazione. Dobbiamo rendere morbido il controllo (e non rafforzarlo!), riaprendo momenti di profondo allentamento che permettono poi (quando è veramente necessario) un controllo davvero efficace. Ma è importante agire anche sulle sensazioni corporee profonde. L’ansia brucia la nostra capacità di “sentirci”: ci sposta sempre troppo sull’esterno (come del resto fa molto la società di oggi). Invece il contatto con sé è fondamentale: sentire le proprie sensazioni profonde ci permette di orientarci nel mondo, di percepire cosa è buono per noi, con chi stiamo bene, quali siano le vere nostre appartenenze.

DEPRESSIONE

La depressione è uno dei più gravi e, al contempo, più comuni disturbi mentali, causa di grande sofferenza umana e di enormi costi per la società. Si presenta con umore caratterizzato da sentimenti di tristezza e sensazione di vuoto interiore, perdita di interesse e piacere, sensi di colpa e autosvalutazione, disturbi del sonno e dell’appetito, astenia e scarsa capacità di concentrazione. Questi problemi possono diventare cronici o ricorrenti e possono condurre a un sostanziale peggioramento della qualità della vita e a limitazioni nelle attività quotidiane.
Si manifesta con il disinteresse per il mondo circostante, poche reazioni rispetto agli eventi, riduzione dell’attività, tristezza, perdita d’interesse e perdita di piacere.
La diagnosi funzionale a livello cognitivo osserva un razionale bloccato, ricordi con rimpianti, fantasie negative, progettualità senza speranza; a livello emotivo tristezza, lementosità, gioia e vitalità ridotti; a livello fisiologico e posturale ipotono, soglie percettive basse, posture accasciate, movimenti rallentati. La terapia mira con Tecniche Funzionali specifiche a riattivare nella persona depressa alcune Esperienze di Base (come le definisce il Neo-Funzionalismo) come Fare progetti, Mostrarsi, Slanci Vitali, Essere Tenuti, Essere Amati, Agire, Contatto attivo, Prendere, Cambiare l’altro, Affermazione.

DIPENDENZE

Per dipendenza si intende non solo da fumo, alcool e sostanze, ma anche da gioco, che sia d’azzardo o gaming online, sex addiction, dipendenza da cellulare.

Le dipendenze provocano compromissione del funzionamento sociale, utilizzo rischioso della sostanza, ridotte capacita di controllo sull’uso della sostanza. Molti studi epidemiologici hanno dimostrato che alti indici di ansia, di sensations/novelty seeking  e di impulsività sono presenti nelle persone che hanno sviluppato la dipendenza da sostanze.
La terapia è volta:

  • ad agire sui comportamenti disfunzionali;
  • sugli aspetti cognitivi legati alla dipendenza;
  • a promuovere le sensazioni, in particolare le delicate esperienze di piacere endogeno;
  • allentare in modo morbido il controllo eccessivo;
  • canalizzare l’impulsività;
  • consolidare il confine di sé;
  • percepire affetti e sentimenti, e poterli esprimere validamente su tutti i piani psicocorporei. La terapia Funzionale lavora in modo integrato su emozioni, movimento, sistemi fisiologici ed endocrini, immaginazione, controllo, tensione muscolare per aiutare il soggetto a riprendere in mano la propria vita, liberandola dalla schiavitù della dipendenza.

DISTURBI ALIMENTARI

Le nostre Società sono sempre più afflitte da profonde alterazioni nei rapporti con il cibo. Anoressia e bulimia sono solo le punte di un iceberg molto più ampio. Il disturbo alimentare è un grave problema che nasce da un conflitto tra mente e corpo, dall’insoddisfazione del proprio fisico da una parte e dal senso di inadeguatezza. Una situazione emotiva a tal punto condizionante può dare il via all’insinuarsi di un disturbo di tipo “percettivo” della propria immagine corporea, indipendente dalla forma corporea stessa: in altre parole “vediamo” cose di noi stessi che gli altri non vedono. In alcuni casi il singolo, pur essendo normo-corporeo, sviluppa una sensazione soggettiva di deformità ed è convinto di essere giudicato dagli altri a causa di questa imperfezione, che lo rende diverso e inferiore. I confini tra i disturbi della condotta alimentare e quelli relativi all’immagine corporea sono spesso complessi da tracciare. La perdita di peso nel tentativo di raggiungere l’immagine corporea ideale rappresenta qualcosa che va ben oltre la diminuzione di centimetri o chili. Un aumento ponderale determina sensazioni di frustrazione e auto-svalutazione; al contrario, un calo di peso aumenta il senso d’autocontrollo, la fiducia personale e l’autostima. Il successo o il fallimento nella sorveglianza del peso diviene un simbolo della capacità di dominare la propria vita.

I Disturbi Alimentari richiedono un intervento multidisciplinare e integrato; le complicanze mediche che si possono riscontrare vanno affrontate con figure professionali specifiche (Psicologo, Psichiatra, Nutrizionista, Dentista). Mi occupo di prevenzione e di una approfondita valutazione diagnostica per creare alleanze e invii a Centri di Cura Specializzati, supporto la terapia complessiva quando non è più in fase di trattamento intensivo.

DISTURBI APPRENDIMENTO

Come facilitare i bambini nello studio? Devono o no essere aiutati? Come ci si comporta nei confronti degli errori? Indicazioni e teorie troppo contrastanti sono state utilizzate sul tema dello studio e dell’apprendimento. Oggi le conoscenze su questo settore hanno finalmente dei fondamenti scientifici molto più chiari e precisi. La teoria Funzionale ha individuato quali sono i funzionamenti che sono alla base di buone capacità nello studio e nell’apprendimento. E da qui scaturiscono anche indicazioni altrettanto precise su come intervenire in tutti i disturbi relativi all’apprendimento.